venerdì 26 giugno 2009

Iran: la rivolta è delle donne.


Revolte der Frauen

Sie demonstrieren für einen Regimewechsel, sie attackieren schwerbewaffnete Polizisten - und sie werden brutal geschlagen. Iranerinnen stehen bei den Unruhen an vorderster Front. Ihr Einsatz beweist, dass das westliche Bild der Frau im Gottesstaat längst überholt ist.

(Der Spiegel)


Partecipano alle dimostrazioni per un cambio di regime, attaccano i poliziotti pesantemente armati - e vengono picchiate con brutalità. Le donne iraniane stanno nella rivolta in prima fila. Il loro impegno dimostra che il ritratto orientale della donna (ridotta) in una condizione di servigio è stato da tempo superato.
I filmati amatoriali riprendono donne nel mezzo della protesta. Se ne viene ripresa una, è una su migliaia.


"New York Times"-Kolumnist Roger Cohen berichtete in einer Reportage aus der iranischen Hauptstadt darüber, wie Frauen "die weniger tapferen Männer anstacheln". Er habe gesehen, wie Frauen von Sicherheitskräften geschlagen wurden, nur um sich wenig später wieder den Protesten anzuschließen. "Warum sitzt ihr noch da?", habe eine der Demonstrantinnen einer Gruppe Männer zugerufen. "Steht auf! Steht auf!".

Roger Cohen, firma del New York Times, ha raccontato in un reportage fuori dalla capitale irachena, come le donne "incitino gli uomini meno coraggiosi". Egli ha visto come le donne vengano picchiate dalle forze di sicurezza per poi riunirsi alle fila dei protestanti. "Perchè siete ancora qui seduti?" - Cohen ha sentito chiedere da alcune dimostranti a un gruppo di uomini - "Alzatevi! Alzatevi!".


Tra di loro anche Sahra Rahnward, 64 anni, moglie di Mussawi che non ha mancato una mobilitazione.

Öffentlich prangerte sie alltägliche Tschadorkontrollen durch patrouillierende Sittenwächter als "grob und abscheulich" an. Sie hielt vor laufender Kamera Händchen mit ihrem Ehemann - für iranische Verhältnisse ein Tabubruch.

Ha sfidato pubblicamente ogni giorno i controlli del chador delle pattuglie di sorveglianti definendoli "grossolani e odiosi". Stava davanti alla telecamera con il marito - la rottura di un tabù per le consuetudini iraniane.


"Die Frauen haben schon vor den Protesten für ihre Rechte gekämpft, obwohl sie inhaftiert und gefoltert wurden", sagt die Exil-Iranerin Nazanin Afshin-Jam im Interview mit SPIEGEL ONLINE. "Jetzt wehren sie sich gegen die Milizen. Das ist wirklich sehr eindrucksvoll. Die Frauen sind eine der stärksten Kräfte in Iran, die große Veränderungen bringen werden."

"Le donne hanno già combattuno per i loro diritti prima delle proteste, nonostante siano state arrestate e torturate" - dice l'iraniana in esilio Nazanin Afshin-Jam - Adesso si difendono dalle milizie. Questo è davvero impressionante. Le donne sono una delle forze più dure che stanno portando in Iran il grande cambiamento".


Giovanna Boglietti

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