sabato 15 maggio 2010

Sonia Gandhi: biografia non autorizzata


Sonia Gandhi si è trasformata in una donna indiana. Ma che ne è stato delle sue radici italiane? Alla domanda prova a rispondere Il sari rosso. La vera storia di Sonia Gandhi, l’ultimo lavoro dello scrittore e giornalista spagnolo Javier Moro. Il volume è stato presentato dall'autore al Salone del Libro di Torino. Con lui, erano presenti la scrittrice e giornalista Sandra Petrignani e l’esperto di India Michelguglielmo Torri, docente di storia moderna e contemporanea all’Università di Torino.



“Moro ha portato a termine il lavoro dopo una lunga ricerca – ha esordito Torri – L’opera è caratterizzata da precisione, dovizia di particolari e attendibilità storica”. Il libro si articola lungo gli anni di crescita di Sonia Maino, nota a tutti come Sonia Gandhi, che dal suo paese di origine – l’Italia – è arrivata in India per amore. E oggi è la terza donna più potente al mondo, secondo la rivista Forbes.



Il racconto di questa evoluzione passa direttamente attraverso le parole di Moro. Nata a Lusiana, in provincia di Vicenza, nel 1946, Sonia Maino si trasferisce con la famiglia a Orbassano, in provincia di Torino. Il padre Stefano (lo racconta nel libro uno dei testimoni, l’amico Danilo Quadra) da contadino si trasforma in muratore e piano piano apre una piccola impresa edile. Ragazza timida e riservata, Sonia si trasferisce in un college a Cambridge, per imparare l’inglese. Il 1965 è l’anno della svolta: lì conosce infatti Rajiv Gandhi, ancora studente ma rampollo della potente famiglia indiana Nehru-Gandhi, la dinastia iniziata dall’erede spirituale del Mahatma, Nehru, e proseguita con la figlia di Nehru, Indira Gandhi, primo ministro indiano.



Indira e Najiv, che succede alla madre, muoiono in due attentati uno dopo l’altra e Sonia, che come il marito ha sempre odiato la politica (lui era un pilota), decide di scendere in campo con il Partito del Congresso (Inc). La sua è una scelta che viene dalla lealtà verso l’uomo che amava e dal rispetto per la storia della sua famiglia.



Il matrimonio con Rajiv, contratto per vero amore (nel libro lo assicura l’amico che li fece conoscere, il tedesco Christian von Stieglitz), non trova l’appoggio del padre di Sonia, ma procede nella gioia e nella semplicità e si regge sul forte legame tra Sonia e Indira. Indira, Sonia e la figlia Priyanka: la continuità della dinastia al potere passa attraverso le donne, tutte sposate, tutte in sari rosso.



“Sonia piaceva a Indira e piace oggi perché è diventata una donna indiana: parla hindi, indossa il sari, trasmette spiritualità. Ha saputo rinunciare al potere senza secondi fini nel 2004, in favore di un primo ministro indiano, Manmohan Singh. E chi rinuncia al potere è divino, secondo la mentalità indiana”.



“Il libro di Moro tratteggia un ritratto di Sonia eccellente, anche troppo celebrativo, come gli ho detto dopo aver letto la prima stesura, in qualità di consulente storico – interviene Torri – Moro non ha mai incontrato Sonia Gandhi, se non una volta di sfuggita, ma Sonia ha parlato con lui quasi via lettera, attraverso i suoi avvocati. Dice di non apprezzare il contenuto del racconto, eppure è tutto vero. Un comportamento strano che attribuiamo o alla rimozione progressiva fatta da Sonia delle sue radici italiane o al timore che le origini semplici della sua famiglia intacchino l’immagine che in India si ha di lei. Cosa concepibile prima del 2004, quando il Partito del Congresso non aveva ancora vinto le lezioni nazionali; ma non adesso, che Sonia Gandhi è ancora più potente”.



L’autore Javier Moro dimostra di averla presa con filosofia: “Davvero strana la reazione di Sonia Gandhi. E pensare che non può aver scordato l’italiano, mangia pasta nel miglior ristorante di Nuova Delhi e viene in Italia a visitare i parenti. Se dovessi scrivere un epilogo alla sua storia lo intitolerei Delusione perché inaspettatamente mi sono ritrovato a pensare che anche gli animi più incorruttibili possono cambiare mentalità, solo per effetto del potere. Una donna che fa politica ma non la ama, che vuole e non vuole il potere, che è indiana ma in fondo italiana trasmette uno squilibrio di identità. Eppure, la sua India è il Paese delle diversità, è il Paese dei mille Paesi”.



Giovanna Boglietti

4 commenti:

  1. non so come descrivere una persona che sembra rinnegare le sue origini italiane...per taluni aspetti potrei pensare a carla bruni...tanto torinese anch'ella,molto poco italiana,ma le sue improvvise fughe amorose torinesi con sarkò sono un dato di fatto.
    penso che quel pizzico di buona italianità vada mantenuto ed esserne orgogliosi...

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  2. credo che la scelta di sentirsi italiana o indiana spetti solo a Sonia, caro L. Eppure, come l'autore del libro, mi chiedo perchè non abbia apprezzato una biografia che la ritrae davvero come una eroina del suo tempo. Essere eroi pesa? Sì forse, ma lo si sceglie; non trovi?

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  3. una frase latina afferma: Homo faber est sue quisque fortunae...lo ha scelto!Punto.Forse non se l'aspettava di essere una eroina,ma in qualche modo lo ha scelto.Neanche io mi spiego perchè non apprezzi.Potrei dire volgarmente:cavoli suoi.Ma non lo penso.Potrei pensarci tanto ai perchè (ma nemmeno troppo)...ma non troverei una risposta adeguata.O forse si,ma non sarei sicuro che sia la giusta conclusione.

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  4. Respected Madam,
    I am from Orissa and Since inception & formation of INC my forefathers and father were in congress party, and till date I am also supporting congress party blindly. I have never excepted any thing from the party. But now I want to be a Rajya Sabha MP or central spoke person under the party. I do not want to take any recommendation either from JB pattanaik,ex-chief minister or Mr. KP singh Deo present president. I am highly qualified person, well aware about the micro and macro level administrative policies of our government including economic polices and others. I am also capable to organise the party in Orissa. No MP can challenge with me in a logistical manner. Truly speaking, I am feeling suppressed discontentment,and finally decided to leave the party, if a position is not given to me. I respect you a lot, I respect my beloved Rajiv jee, for whom I have not taken meal for two days,I have devoted maximum time for the party organisation with out any expectation, though I was under government of India service. Now, I have taken VRS due to the pressure of Left front. My academics qualifications are MA,LLB,PGDHRM,DJMC,DBM
    Now I am a journalist,advocate,social activist and Managing Trustee of Lord Jesus & Mother Mary Foundation. I am only helping people and providing free legal services to them.
    If my request is not considered by you madam,I will leave the party, and join other party to do some thing for the poor and have not people of India. I was also the Secretary of Indian National Trade Union Congress, during the time of Ramanujan also.Hope, you will think about me and give me a position in the party or post me as Governor in any state like JB Pattanaik. Awaited with hope and desires, and pray to almighty god to pour and shower his holy blessings on your for all the times to come.
    With regards.
    Yours faithfully
    Sambhunath Tiadi
    Advocate
    HIG-221(K5),Kalinga Vihar BDA Colony,Bhubaneswar-751019(Orissa)
    0674-2475043
    09777816178

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