domenica 13 giugno 2010

Laura Pollan riavrà il marito accanto a sé.
La battaglia delle Damas de Blanco cubane


Laura Pollan vince una battaglia, ma non la guerra. Tra i prigionieri politici che il governo di Cuba ha deciso di “graziare”, a modo proprio, c’è anche il marito della leader delle Damas de Blanco, il giornalista Hector Maceda.


Il governo cubano ha concesso la libertà condizionata a un prigioniero politico paraplegico, Ariel Sigler, e ne trasferirà altri sei, membri del “Gruppo dei 75” come Hector Maceda, in centri penitenziari situati nelle loro province d'origine. I detenuti saranno, così, più vicini alle loro famiglie: un piccolo passo verso le rivendicazioni che da anni scuotono l’isola di Cuba.


L'iniziativa resta comunque un “gesto politico umanitario” nell'ambito del dialogo avviato tra le autorità comuniste e la Chiesa Cattolica. Cuba è sotto pressione da fine febbraio, ovvero dalla morte del prigioniero Orlando Zapata, 42 anni, avvenuta a seguito di uno sciopero della fame.


Laura Pollan dovrà continuare a manifestare alla testa delle Damas de Blanco, però si è detta molto felice dell’iniziativa del governo cubano e ha ringraziato la Chiesa Cattolica per la mediazione a favore dei prigionieri. Ha aggiunto che non si aspettava la liberazione di Maceda, rinchiuso a scontare una condanna di 20 anni in una prigione a Villa Clara, con Ariel Sigler.


Il "Gruppo dei 75" fu arrestato durante la "Primavera Negra" del 2003 e i suoi membri dissidenti sono stati condannati a pene fino 28 anni, con l'accusa di essere "mercenari" al servizio degli Stati Uniti.


Le "Dame Bianche" – delle quali ho già scritto nel post "Sperando di vederti dipinto d'azzurro" - sono familiari dei dissidenti incarcerati nella Primavera Negra del 2003. Da anni protagoniste di marce pacifiche organizzate la domenica nella capitale cubana. Le donne sfilano tutte vestite di bianco e con gladioli in mano, simbolo di liberazione.



Giovanna Boglietti

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