domenica 31 maggio 2009

Per non spezzare le ali, ancora.


Ecco Salmé Karamé: colei che viveva il suo sogno interiore, ma che nella realtà fu una merce, un mezzo di scambio.


"Oh uomo, in questa fossa hai seppellito il mio cuore. Quanto sono forti le tue braccia"


(Gibran Khalil Gibran, "Le ali spezzate")
Venaria, protesta a favore dell'impiegata musulmana contestata dalla lettera di una turista"Più corretto lasciarla in ufficio e mettere personale magari vestito con abiti dell'epoca"

Torino, alla Reggia col velo per solidarietà con la collega

Il direttore: "Siamo orgogliosi che ci siano tra noi una decina di lavoratori stranieri"
Yanma: "L'affetto dei miei compagni mi dà una felicità che mi accompagnerà per sempre"

(La Repubblica)

sabato 30 maggio 2009

Due settimane fa è stata condannata per diffusione di notizie false

Giornalista russa chiede asilo politico in Finlandia

Elena Maglevannaia ha denunciato le torture sui detenuti nelle carceri in Cecenia

(Il Corriere della Sera)

venerdì 29 maggio 2009

La mezzaluna dell'abbraccio




Trois allumettes, une à une allumées dans la nuit
La première pour voir ton visage tout entier
La seconde pour voir tes yeux
La dernière pour voir ta bouche
et l'obscurité toute entière pour me rappeler tout cela
en te serrant dans mes bras.

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vedere tutto il tuo viso
Il secondo per vedere i tuoi occhi
L'ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

(Jacques Prévert)
Usa, dilagano gli «abbracci» tra teeneger
Ma le scuole li vietano: «Pericolosi»


I giovani americani rivoluzionano l'antico galateo. Centinaia di presidi si oppongono

(Il Corriere della Sera)

giovedì 28 maggio 2009


Comprende il russo, ma mangia come gli animali

Russia: trovata bimba di 5 anni allevata
da cani e gatti, non parla, ma abbaia


Rinvenuta in un appartamento fatiscente da cui non poteva uscire

(Il Corriere della Sera)

Tam tam in rete e nelle piazze in difesa di Deng Yujiao

Cina, pedicure uccide un alto funzionario

Il popolo si mobilita: «Eroina, va assolta»

L'uomo avrebbe tentato di violentarla dopo che la 21enne ha rifiutato di fornirgli il «servizio speciale». Un ferito

(Il Corriere della Sera)

La Camera verso il testo unico. Dibattito se tenerli entrambi
Cognome anche della madre
«Si chiude l’era patriarcale»


La Cassazione: i figli naturali possono scegliere una volta maggiorenni

(Il Corriere della Sera)

mercoledì 27 maggio 2009

Uomini che odiano le donne


Arriva in Italia, il 29 maggio, "Uomini che odiano le donne", il film tratto dal primo romanzo della saga "Millennium" di Stieg Larsson. Girato in Svezia, è diretto dal danese Niels Arden Oplev.

Donna contro donna


Mobbing rosa in ufficio: il 70% delle impiegate è vessato dalle supeiori, non dai maschi

Donne che odiano le donne

Eva contro Eva. Descritta da uno studio americano, riproposta da un volume appena ristampato, "Donna contro donna" dell'americana Chesler Phyllis, l'ultima frontiera del mobbing sta nella metà del cielo che da una parte lotta insieme per guadagnare un posto al sole nel mondo ancora governato dagli uomini.

(La Repubblica)

lunedì 25 maggio 2009


Reportage Senza veli



"Non potrai scrivere della Austen [...] senza scrivere anche di noi, e di questo posto dove hai riscoperto le sue opere. Non potrai fare a meno di noi. Provaci e vedrai. [...] Questa è la Austen che hai letto qui, in un paese in cui il censore è cieco e dove impiccano la gente per strada e stendono un telone nell'acqua di mare per tenere separati gli uomini e le donne mentre fanno il bagno" (Azar Nafisi, "Leggere Lolita a Teheran")




giovedì 21 maggio 2009

mercoledì 20 maggio 2009


In Iran nulla è come appare, nemmeno le donne che sotto il chador nascondono spesso una doppia vita fatta di piaceri sessuali, di abbigliamento molto sexy e curato, di viaggi in città più aperte come Dubai, per chi se lo può permettere. Anche in questo caso contano molto le possibilità economiche e l'estrazione sociale: più le donne sono istruite più sono consapevoli dei loro diritti.


(Lilli Gruber, "Chador")

Ci sono tante facce della donna americana, così come ci sono tante Americhe diverse. In generale si può dire che grazie, alle "quote rosa" e alle tante battaglie delle femministe, l'altra metà del cielo negli Stai Uniti gode di molti diritti, compreso quello di coprire le alte cariche dello Stato, della politica e del management. Paradossalmente, si fa strada anche un nuovo fenomeno di "ripensamento",delle "mamme che stanno a casa": le ultime generazioni di donne, pur vantando una formazione ed esperienze professionali di alto livello, decidono sempre più spesso di rinunciare alla carriera.


(Lilli Gruber, intervista 28 gennaio 2007)
Stati Uniti Missione maternità
Il movimento Quiverfull predica la rinuncia alla pianificazione familiare e relega le donne al ruolo di mogli e madri. In nome di Dio e contro il femminismo.

(Internazionale)

SPRAYDOSEN-TERRORISTIN

Schleierhaft

Die geheimnisvolle Princess Hijab überzieht Plakatwerbung mit Tschador und Burka: eine islamische Provokation?

(Der Spiegel)




La misteriosa Princessa Hijab copre i manifesti pubblicitari con sciador e burka: una provocazione islamica?

Un utero per la vita

Al San Giovanni un centro unificato per lo screening dei tumori dell'utero

All'ospedale San Giovanni Antica Sede è attivo il primo centro italiano unificato per lo screening dei tumori alla cervice uterina della città di Torino. Coordinato da Anna Sapino dell'ospedale Molinette, con la collaborazione di sei laboratori di anatomia patologica cittadini, sarà anche la sede di un importante progetto pilota in Italia sul test molecolare per l'Hpv, lo human papilloma virus, un controllo che permette di di prevedere con un certo anticipo l'insorgenza del tumore all'utero, considerato uno dei quattro grandi killer tra i tumori della donna insieme a quelli della mammella, del polmone e del colon.

(La Repubblica)

martedì 19 maggio 2009

Era la nostra infanzia

Turchia Barbie oscena. Via dagli zainetti delle scolare

La Turchia come l’Arabia Saudita? A poco più di due mesi dalle feste per i suoi primi 50 anni, Barbie è incappata nelle attenzioni di un solerte funzionario del ministero dell’Istruzione turco il quale ha deciso che la famosa bambola della Mattel rasenta l’oscenità e perciò la sua immagine deve sparire dagli zainetti delle scolare. La notizia - riferita dal quotidiano laico Milliyet - ricorda la messa al bando di Barbie decretata agli inizi degli anni ’90 in Arabia Saudita nell’ambito di una campagna religiosa che mirava a «salvare» i bambini musulmani «dalla pericolosa influenza delle idee occidentali». Con parole diverse, ma non per questo meno inquietanti, Ibrahim Ceylan, responsabile della Direzione dell’istruzione della città di Eskisehir, vicino ad Ankara, ha spiegato i motivi per cui ce l’ha tanto non solo con Barbie ma anche con super-eroi come Spiderman, Batman e Superman. «Queste immagini trascinano gli studenti in un mondo di sogno e li fanno allontanare dalla vita reale. Vogliamo proteggerli dall’invasione della cultura straniera».

(Il Giornale)

lunedì 18 maggio 2009

Suu Kyi (Nobel senza pace)


Il premio Nobel per la pace arrestata nei giorni scorsi
Myanmar: iniziato il processo a Suu Kyi
Agli ambasciatori europei non è stato consentito di entrare nel tribunale del carcere
(Il Corriere della Sera)


Fiera del Libro di Torino - ultima giornata


Non piangere perché una cosa finisce, sorridi perché è accaduta.

Gabriel Garcia Marquez

domenica 17 maggio 2009

Fiera del Libro di Torino - giornata quarta



Il penultimo giorno in Fiera. Domani si chiudono i battenti di una faticosa, ma incredibile, avventura.


Ho perso orari e appuntamenti. Si affastellano tra i miei pensieri solo i volti di Todd Hasak Lowy (comunicato ufficiale), giovane scrittore americano che descrive il suo Israele com umorismo triste; di Jeffery Deaver, il re del thriller, dalla battuta pronta e dalla gentilezza naturale; del sorprendente Vittorio Sgarbi ("Clausura") e di lei, la speciale Margaret Mazzantini, che ci ha regalato "Venuto al mondo", una grande storia d'amore tra genitori e figli e tra due amanti divisi.

sabato 16 maggio 2009

Fiera del Libro di Torino - giornata terza


Un formicaio in cui brulicava tanta, tanta, tanta gente...


0re 13.30: partenza da casa, lunga attesa, mi infilo tra le maglie della muraglia umana compressa sull'autobus 18.


ore 14.30: arrivo alla Fiera, un salto alla conferenza di Tariq Ramadan, alla quale era presente Lilli Gruber.


ore 16: L'Io in Freud, Jung e Lacan.


ore 18: Amleto, Alice e la Traviata. Incontro e fotografia con Lella Costa. Comunicato ufficiale.


ore 19.30: sono sgusciata tra la folla per raggiungere la prima fila. Seguo Io sono Dio, presentazione ufficiale del nuovo thriller di Giorgio Faletti. Comunicato ufficiale.


ore 11: catalessi sul divano, aspettando le 6 di domani per tornare a correre al Lingotto. Bello, bello, bello!

venerdì 15 maggio 2009

Lei, che vestiva alla marinara (Susanna, una Agnelli)


Sorella dell'Avvocato, 87 anni, era stata ministro degli Esteri nel governo Dini
(La Stampa)
Un omaggio, ricordando la sua autobiografia "Vestivamo alla marinara".

Fiera del Libro di Torino - giornata seconda



ore 15.00: arrivo alla Fiera dopo una mattinata carica di lavoro (scontri in Rettorato seguiti passo passo dalla redazione di Futura News).


ore 16.00: La letteratura dell'area mediterranea.


0re 18.30: Simenon mio padre. Incontro e fotografia con John Simenon, figlio del creatore del mitico commissario Maigret. Comunicato ufficiale.


giovedì 14 maggio 2009

Fiera del Libro di Torino - giornata prima


Una sola giornata, già tanti piccoli ricordi da appiccicare su questo muro di pixel.

Sento che questa sarà un'esperienza dalla quale imparare molte cose.

ore 6.00: sveglia e lenta preparazione...


ore 7.15: partenza con l'autobus 18, fermata Lingotto Expo.


ore 8.00: rassegna stampa


ore 12.30: incontro con Andrea Bajani e Christian Frascella. Comunicato stampa ufficiale.

ore 13.45: Intervista ad Andrea Bajani per Radio 110.


0re 14.00: stesura comunicato stampa dell'evento.


0re 16.00: finalmente, pranzo!


ore 17.00: scorribanda per le viuzze e gli stand della Fiera. E l'incontro con Alain Elkann.







martedì 12 maggio 2009

Iran, scarcerata la giornalista Saberi

La reporter era stata condannata a otto anni per spionaggio. La svolta di Teheran: gli Usa non sono ostili

(La Stampa)


Vendette e punizioni. Un fenomeno terribile diffuso anche in India e Pakistan. Il primo caso nel 1967

(Il Corriere della Sera)

lunedì 11 maggio 2009

Hier blühen die Herzen. Qui fioriscono i cuori.


Siamo tutti, in fondo, degli umili Siddharta. Anime che cercano di vivere con interezza la propria vita, passando dalla meditazione alla sensualità, di esperienza in esperienza.

C’è chi insegue la felicità muovendosi su un terreno dissodato da una fede e chi, fuori da ogni credo, intraprende un percorso per conoscere o ritrovare se stesso. Ma tutti – e sempre più giovani - si affidano ai cosiddetti “viaggi dell’anima”, che fanno da ponte tra la fragilità umana e una spiritualità superiore che sa andare oltre le religioni.

Tra i viaggi spirituali, il pellegrinaggio a Lourdes si riconferma come uno dei più affascinanti. In questo piccolo centro francese degli Alti Pirenei si incontrano visitatori di ogni dove, di ogni cultura, di ogni confessione: « Sono per lo più visitatori che scelgono Lourdes in quanto fedeli, cristiani, ma non solo – racconta Mirella Cagliero, da quindici anni portavoce e volontaria della Unitalsi Piemonte e Valle d’Aosta (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali) – Dalla signora napoletana che si sfoga davanti alla statua della Madonna, perché ha da poco perso il marito, alla turista giapponese che con i suoi modi gentili e compassati medita in silenzio: Lourdes è aperta a qualsiasi religione e anche a chi non crede ».

La vera fede resta forse una conquista lunga una vita, ma l’atmosfera che si respira attorno alla grotta delle apparizioni rende quell’esperienza unica, come aggiunge Cagliero: « Io stessa mi sono avvicinata a Lourdes come pellegrina da giovanissima e con poca consapevolezza della mia fede. Negli anni sono tornata più volte, come accompagnatrice degli ammalati e assistente alle piscine dei bagni sacri, e ho scoperto quanto sia sconvolgente l’atteggiamento delle persone nei confronti del divino, di cui è intriso quel luogo. Ognuna mantiene un approccio diverso alla fede, che dipende dalla sua storia, dalla sua educazione; resta, invece, comune la scelta forte che spinge a visitare un luogo sacro, una scelta che deve essere ben meditata per non trovarsi impreparati di fronte alla violenza della sofferenza. Mia figlia aveva diciotto anni al momento del suo primo pellegrinaggio e ha pianto per tutto il viaggio prima di arrivare a Lourdes, solo perché non conosceva il dolore e l’intensità spirituale. Oggi è una delle volontarie della Croce di Malta ».

Su un treno speciale per Lourdes viaggiano 500 pellegrini e 250 volontari. I giovani che fanno da accompagnatori non sono molti. Diversi si uniscono a loro in qualità di semplici visitatori, come è accaduto ad Annalisa e Francesco, due giovani fidanzati torinesi che lo scorso agosto hanno deciso di fare un viaggio dell’anima: « Siamo andati a Lourdes per desiderio di Francesco – spiega Annalisa - Si era salvato da un grave incidente in moto, pochi mesi prima, e sentiva il bisogno di pregare. Dei due sono io la credente praticante, lui non frequenta la parrocchia, ma la sua è stata un’esperienza molto più intensa della mia e credo che chi si avvicina da lontano al sacro per curiosità o convinzione senta un cambiamento profondo dentro di sé ».

Le lunghe preghiere davanti alla grotta, il bagno sacro dopo ore di attesa, i disegni abbozzati da Francesco: « Ho invidiato il suo entusiasmo e la sua sorpresa – continua Annalisa – Ripete che lo ha colpito il fatto che nessuno si vergognasse di pregare e che tanti giovani sapessero esternare le loro emozioni in gruppo, cantando, pregando in silenzio. Vuole rivivere con me questa esperienza il prossimo agosto e, anche se questa volta ci andremo come volontari, so che sarà l’altra tappa di una vecchia promessa ».

Quella stessa promessa che ha portato Andrea, 26 anni, studente di Scienze Forestali e Ambientali a Grugliasco, a partire alla volta dell’India, precisamente del monastero induista di Haidakhan, sulle montagne a nord di Delhi: « Sono partito con altre cinque persone, la nostra guida era un’amica pranoterapeuta che da anni torna in India periodicamente – racconta, appena rientrato – Cercavo il contatto con una dimensione diversa e un cultura nuova, perché sentivo la necessità di staccarmi dalla routine e di superare alcune delusioni. Non credevo di ricevere un’illuminazione, semplicemente ho seguito un bisogno dello spirito. Adesso è presto per dire cosa mi ha lasciato questo viaggio, lo scoprirò nel tempo, ma di sicuro so di aver rafforzato la fiducia in me stesso e ho capito davvero che molti problemi possono essere ridimensionati ».

In India Andrea ha distribuito vestiti e medicine, ha lavato i panni e fatto il bagno nel Gange, ha pulito le scalinate del monastero e osservato la natura rigogliosa che lo circondava: « Lì sta il divino e il punto di incontro tra noi cristiani e gli induisti. Ad Haidakhan non ho dimenticato la mia religione, anche se ho assistito alle feste sacre della comunità e uno dei saggi mi ha dato un nome indiano, Aditya, “Sole”. Le radici si portano con sé, ma la spiritualità in senso assoluto si percepisce in qualsiasi espressione del Sacro ». La si percepisce sgranando un rosario, agitando una bottiglietta di acqua santa o tenendo inspiegabilmente fra le dita una conchiglia grande come un pugno, che accompagna musicalmente i riti celebrati ad Aidakhan.



Giovanna Boglietti

Wo die "Herzen" blühen... (J.W. Goethe)

Albergo in Tirolo rifiuta famiglia ebrea
e a Mauthausen irrompono i nazisti

La proprietaria del residence "Haus Sonnenhof" di Serfaus: «Con loro in passato cattive esperienze»

(Il Corriere della Sera)


Wo die... "Herzen" blühen...? Aspettando una nuova fioritura, del cuore.


Oggi e qui, il nostro scopo è di arrivare a primavera.
(P. Levi, "Se questo è un uomo")

venerdì 8 maggio 2009

L'Arabia Saudita sceglie la sua miss: non deve essere bella ma ubbidiente

A essere incoronata sarà la ragazza più rispettosa dei suoi genitori. «L’aspetto fisico esteriore non interessa»

(Il Corriere della Sera)


La bellezza risplende nel cuore di colui che ad essa aspira più che negli occhi di colui che la vede.
(Gibran Kahlil Gibran)

giovedì 7 maggio 2009


"Piange?" E tentai di sollevarti il viso inutilmente. Poi colto un fuscello, ti vellicai l'orecchio, il collo snello... Già tutta luminosa nel sorriso ti sollevasti vinta d'improvviso, trillando un trillo gaio di fringuello. Donna: mistero senza fine bello!

(Guido Gozzano)

Il Corpo delle Donne
Documentario di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi




(Libero-news.it)



Una donna stuprata può ricorrere all’aborto entro i primi tre mesi di gravidanza, «ma solo se gode di una buona reputazione». Lo ha stabilito un nuovo editto religioso, una fatwa emessa dallo sheikh Mohammed Said Tantawi, imam dell’Università al Azhar, la massima autorità religiosa dell’Islam sunnita nel mondo che ha sede nella capitale egiziana, il Cairo. Citato dal sito web della tv satellitare, al Arabiya, Tantawi che è intervenuto in un convegno religioso tenuto al Cairo domenica sera, ha precisato che «la Shariya (legge islamica) tratta ogni caso a seconda delle sue circostanze; se per esempio un ragazza pura e immacolata rimane incinta a seguito di uno stupro subito in strada mentre sta per andare a casa oppure a scuola», allora «non vi è alcun impedimento a che la vittima vada da un medico all’inizio della gravidanza per rimuovere le tracce dell’aggressione che ha subito e per proteggere il suo onore e la sua dignità».
Ora questa puntualizzazione lascia costernati gli interpreti dell’editto. Intanto, come si fa a stabilire la «buona reputazione». Dal fatto che la donna appartenga a una buona famiglia? o dal fatto che non abbia mai suscitato chiacchiere sulla sua onorabilità? In questo caso, l’aborto può essere pensato come una soluzione di riparazione dell’onore della donna perbene stuprata.
E se la donna non fosse perbene? Allora, secondo l’imam Tantawi non può abortire, si deve tenere il “frutto del reato” e tacere.
Non è la prima volta che la legge della Sharia si apre a interpretazioni discutibili. L'emittente araba al Arabiya ha ricordato le recenti polemiche scoppiate nel mondo islamico per un precedente editto dello stesso Tantawi, ritenuto molto "controverso": nella prima fatwa, l’autorevole imam aveva considerato legittimo per l’islam l’aborto della donna stuprata senza nulla precisare circa la sua reputazione; inoltre fissava il termine possibile per l’interruzione della gravidanza ai primi 4 mesi e non 3. Quindi nessuna distinzione su chi tra le donne abbia diritto all’aborto o no.
Nell’Islam, in linea di principio l’aborto è vietato. Ma nel caso degli stupri la quasi totalità degli Ulema concorda sulla legittimità di interrompere la gravidanza nei primi tre mesi. Ma il fatto che si possano trovare delle eccezioni rivela il fatto che in Egitto le fatwe seguono più che le leggi del Corano quelle del mercato e dell’opportunità. Ogni giornale, radio, televisione ha una rubrica dedicato alle fatwa. Per due o tre volte alla settimana gli spettatori telefonano con le loro questioni e un mufti risponde alle loro domande. Al Cairo vi sono addirittura dei call-center che ti danno la possibilità di ricevere una fatwa seduta stante. Ogni chiamata ha un prezzo maggiorato rispetto alla normale telefonata (anche 10 volte): una parte del ricavato va all’affarista che organizza questo mercato religioso, e una parte va allo stesso mufti.

mercoledì 6 maggio 2009

Il "pillolo" è una puntura. Funziona al 99 per cento

La scoperta degli scienziati cinesi. E' l'esperimento più vasto di un anticoncezionale maschile basato sul testosterone.
(Il Corriere della Sera)




Oggi la gente sembra guardare alla vita come a una speculazione.
Non è una speculazione, è un sacramento.
Il suo ideale è l'amore, la sua purificazione è il sacrificio.
(Oscar Wilde)

lunedì 4 maggio 2009

Veronica Lario (first lady a metà)

Veronica Lario prepara il divorzio. Berlusconi: «Provo dolore, non parlo»

Dopo la bufera sulle candidate-veline, la first lady pronta a lasciare il marito. Il premier: «Vicenda personale». (Il Corriere della Sera)

Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo. Brucia ma non si bruciano. Respirano forte quando l’ostetrica dice «non urli, non è mica la prima». Imparano a cantare piangendo, a suonare con un braccio che pesa come un macigno per la malattia, a sciare con le ossa rotte. Portano i figli in braccio per giorni in certe traversate del deserto, dei mari sui barconi, della città ai piedi su e giù per gli autobus. Le donne hanno più confidenza col dolore. Del corpo, dell’anima. È un compagno di vita, è un nemico tanto familiare da esser quasi amico, è una cosa che c’è e non c’è molto da discutere. Ci si vive, è normale. Strillare disperde le energie, lamentarsi non serve. Trasformandolo, invece: ecco cosa serve. Trasformare il dolore in forza. Ignorarlo, domarlo, metterlo da qualche parte perché lasci fiorire qualcosa. È una lezione antica, una sapienza muta e segreta: ciascuna lo sa.
[...] «Servono a far più bella la vita» mi ha risposto un amico credendo di dire cosa gradita, immagino sentendosi galante. Deve essere qui il cuore di tutto. Siamo proprio certi che le femmine servano a qualcos’altro che a fare i cuccioli, a rendere piacevole l’esistenza altrui? E loro, le donne, dietro le parole e i gesti di una sicurezza ogni giorno esibita in pubblico ne sono davvero convinte in privato? Cosa sono disposte a offrire a sopportare in cambio della possibilità di dimostrare che no, non servono solo a fare i cuccioli né ad allietare con la loro deliziosa presenza le impegnative vite altrui? Ma soprattutto, perché in fondo sentono, anche quando non lo dicono, di doverlo dimostrare?
Vorrei poter dire che se devi uscire alle cinque per un impegno improrogabile e alle cinque meno dieci la persona con cui dividi l’esistenza ti pone una questione epocale da cui dipende l’esito della tua giornata, della settimana e della vita, ecco, quella è una prova di forza, una forma sottile di violenza che si esercita nel celebre quesito: dimostrami che cosa è più importante per te. Perché si sa che l’amore viene prima di tutto, per le donne è certamente così. Perché se hai interessi fuori, più importante deve essere sempre, tuttavia, l’interesse dentro. Perché se un uomo può dire scusami ma ho da fare, e dimenticarsi l’anniversario, la spesa, la festa di compleanno del bambino, la consegna a domicilio, una donna no, non può farlo. O meglio: può, ma paga un prezzo.

(Concita Di Gregorio, "Malamore. Esercizi di resistenza al dolore")