60 Verbände fordern Stopp von "Erwachsen auf Probe"
Giovanna Boglietti
(Der Spiegel)
Sessanta associazioni chiedono la chiusura di "Genitori in prova", la docu-soap che sarà inaugurata il 3 giugno, in Germania. Il motivo: i ragazzi che partecipano al nuovo reality imparano a fare i genitori con bambole di plastica; ma non solo, allevano per quattro giorni anche neonati in carne e ossa.
Sotto la bandiera "Kinder sind keine Ware", i bambini non sono merce, si solleva anche la difesa dei genitori in prova, "ragazzi che si devono guardare da un'esibizione ostentata e che sono gravati da carichi, per i quali l'intervento-alibi di una psicologa non serve a nulla".
La serie è prossima alla chiusura, ma c'è chi la difende, come i genitori dei bambini "prestati" alla docu-fiction.
Sul sito della rivista femminile "Brigitte" parla Katrin B., una mamma: " Non leggo quello che compare sui giornali, ma per me è importante spiegare quale sia la verità" - dice - "Mio figlio chiaramente ha passato gran parte dei giorni con Bastian e Tamara [i genitori in prova]. Di solito ero sempre lì. Stavo dietro alla telecamera, lontana tre metri, potevo intervenire in due secondi. Alla sera poi riprendevo mio figlio e lo riportavo a casa a dormire".
Il loro bambino sta volentieri in mezzo alla gente, i genitori naturali hanno pensato che fosse un'eperienza divertente. Il denaro ricevuto - dice Katrin - entrerà nel libretto dei risparmi del piccolo Lasse. Nulla di drammatico, né di finto. E nessuna paura per gli strascichi del caso: "Mittlerweile bin ich froh, dass das bald endlich gezeigt wird. Dann wird vielen Leuten vieles klar werden". Secondo Katrin, raccontare permetterà a più persone di capire.
Giovanna Boglietti
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