martedì 24 novembre 2009

Aspettando Copenaghen




Im Kampf mit der Wüste - In lotta contro il deserto

Hadda Saidi ist eine alte Nomadin. Das Wort Klimawandel kennt sie nicht. Doch sie spürt, was die Wissenschaft belegt: Es wird immer heißer in Tunesiens Wüste.

Hadda Saidi è una anziana nomade. La parola "cambiamento climatico" lei non la conosce. Ma avverte ciò che la scienza copre.


Das Grün um sie herum haben die Menschen der Wüste abgetrotzt. Hazoua heißt die Oase im Süden Tunesiens in der Sahara, direkt an der Grenze zu Algerien. Die 4500 Einwohner leben dort in einer der trockensten Gegenden der Welt. Sie sind vom Klimawandel besonders stark betroffen.

Attorno a lei gli uomini del deserto hanno sfidato abbattuto il verde. Hazoua così si chiama l'oasi nel sud del Tunisia nel mezzo del Sahara, direttamente sul confine con l'Algeria. I 4mila 500 abitanti vivino lì in uno degli angoli pià aridi del pianeta.


In den 60er-Jahren hatte die Regierung angeordnet, dass die Nomaden sesshaft werden müssen. Ob die Berber das wollten, fragte niemand. Einen Hektar Land bekam jede Familie von den Behörden. Die Berber fügten sich, tauschten Kamelherden gegen Oasenlandwirtschaft. Das Leben im Schatten der Dattelpalmen sei heute leichter als früher, sagt Hadda Saidi. "Wo sollten wir heute mit der Herde hingehen?", fragt sie. "Es gibt kaum noch Wasser in der Wüste."


Negli anni Sessanta il governo ha stabilito che i nomadi diventassero sedentari. Di ciò che volessero i Berberi non si è preoccupato nessuno. Ogni famiglia ricevette dagli enti pubblici un ettaro di terra. I Berberi legarono a sé lo scambio di mandrie di cammelli contro l’economia delle oasi. “Oggi noi dove dobbiamo lasciare le terre? Non c’è più acqua nel deserto”.



(Die Zeit)





domenica 1 novembre 2009

Alda Merini: il ricordo nei suoi versi

ora sei donna tutto un

perdono

e cosi’ come vi abita

il pensiero divino

fiorira’ in segreto

attorniato

dalla tua grazia.