giovedì 21 gennaio 2010

Femmes du Maroc: il nudo in copertina.


Nadia Larguet, bientôt maman. Nadia Larguet “presto mamma” scandalizza dalla prima pagina di “Femmes du Maroc” i benpensanti di tutto il mondo, arabo e non solo. Nadia Larguet posa nuda, incinta, con una mano sul ventre, “proprio come fece Demi Moore nel ’91 su Vanity Fair” scrive Donatella Bogo sul settimanale Sette (“Il Corriere della Sera”).

La direttrice della rivista Myriam Jebbor si difende dicendo: “Le donne hanno più diritti dal 2003, anno in cui è stato approvato il Codice della Famiglia. Ma c’è ancora molto da fare. Questo era il momento giusto per lanciare un messaggio forte, per far presente che ci sono molte donne che partoriscono senza assistenza e molti bambini che muoiono durante la nascita”.

Non tutti sono d'accordo con lei. Ci sono voci maschili che lamentano: "Al Giornale gongolano. Per questo esportiamo democrazia, per questo combattiamo l’islamismo estremista, affinché ogni donna del mondo possa esporre le sue tette e la sua pancia sul giornale. Paese libero= paese con tette in esposizione, in questo senso l’Italia è un paese liberissimo, a noi le tette nostrane (ovvero esposte sui media italiani) non bastano ed ogni scusa è buona per mettere in esposizione pure quelle dei giornali stranieri".

Al giornale non gongolano, sul sito della rivista chiedono commenti, chiedono un confronto. La verità sta nel mezzo, sta nella dimensione che solo una donna può spiegare e che lega i tanti destini.

Scriveva Alda Merini: "Spazio spazio, io voglio, tanto spazioper dolcissima muovermi ferita: voglio spazio per cantare crescere errare e saltare il fosso della divina sapienza. Spazio datemi spazio ch'io lanci un urlo inumano, quell'urlo di silenzio negli anni che ho toccato con mano".

Giovanna Boglietti

2 commenti:

  1. sarà...ma io trovo che una donna incinta sia non bella...ma BELLISSIMA!
    e se nuda ancora bene (e non solo per il fatto che sia uomo ;-)) dato che il seno sta diventando fonte di vita per il nascituro!

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  2. Una donna incinta, forse, è la sola cosa sacra che tutti vogliono riconoscere. Tutto nasce e muore lì, è vero; eppure quel corpo magico, se vuoto, perde valore. E' come considerare solo una parola, non cogliere che quella parola si inscrive alla perfezione in un verso.

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