giovedì 2 luglio 2009


E persino in una nazione così progressista questa scelta ha suscitato polemiche. Ma i fedeli sono con lei
La sua giovane compagna, che è una pretessa, ha partorito il figlio tre anni fa


Eva, naturalmente. La prima donna. Vescovo, lesbica, con un bimbo che gioca nella sagrestia mentre lei dice messa. Eva Brunne accavalla le gambe sotto alla tonaca bianca e si fa seria. "Le polemiche erano prevedibili. Esistono dei preti che seguono gli sviluppi democratici e che vogliono che la Chiesa ne faccia parte. Altri, invece, vi si oppongono". Alza le spalle, e scuote una mano all'indietro, come a dire: uomini arretrati, bisogna perdonarli. Caschetto di capelli biondo cenere, occhi azzurri, un viso grassottello e luminoso. Ha 55 anni, una compagna più giovane, Gunilla Linden, che tre anni fa ha partorito il loro bambino. Tutto normale, o quasi. Se non fosse che questa sacerdotessa è stata appena eletta "vescova" di Stoccolma. E anche nella progressista Svezia - dove il clero femminile esiste da mezzo secolo - si è creato uno scandalo che la Chiesa luterana non riesce più a superare.

(La Repubblica)

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