venerdì 28 agosto 2009

Piccole donne

A volte diventano più cattive di papà
Eccole: sono le figlie dei dittatori


Richard Bruce Cheney è forse il più celebre di tutti i presidenti «mancati». Era l’uomo ideale, a metà anni Novanta, per togliere di mezzo Bill Clinton. Un ruvido custode dei più rigidi principi conservatori. Ma Richard Bruce, per gli amici Dick, non ci provò neppure. Il partito offrì la chance a Bob Dole e andò male. Tutto colpa di una donna. Ma non è come sembra. Quella donna si chiama Mary Cheney, e di Dick è la figlia. Una figlia fidanzata da anni con una guardia forestale di nome Heather. Non esattamente ciò che ispira la chiusa destra americana. Cheney in quegli anni negò persino che la figlia fosse omosessuale. Poi, una volta alla Casa Bianca - come vice - le ha dato un lavoro. E Mary è diventata la stratega della sua campagna. Oggi ci sono molti più gay repubblicani in America, grazie a lei. Tutto bene ciò che finisce bene. Ma non è questa la regola. In politica ci si preoccupa tanto di amanti e amiche, ma a volte sono le figlie a costituire un peso. Succede, a differenza di Mary, quando si mettono in testa di superare la fama dei padri, ubriache di potere e gloria. Prendiamo il caso Aung San Suu Kyi, prigioniera della giunta militare birmana da vent’anni, dopo aver vinto le elezioni. Ebbene, il suo destino fu scritto da una figlia d’arte, Sandra Win, rampolla prediletta di Ne Win presidente a Myanmar prima dell’avvento della giunta. Così amata da papà che appena 37enne ottenne poteri speciali e, sognando di diventare lei la leader del paese, ordinò repressioni brutali. Si sospetta che fu proprio lei a suggerire l’incarcerazione di San Suu Kyi, con cui si sentiva in competizione. Troppo ambiziosa, estremamente vanitosa, si inimicò i militari che finirono per mettere pure lei agli arresti domiciliari. Da circa un anno è di nuovo in circolazione, si è comprata la libertà grazie alle fortune ammassate quando era al governo.

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martedì 4 agosto 2009


(La Stampa)

Barbara Berlusconi, intervistata da Vanity Fair, torna sulla vicenda che ha riguardato suo padre Silvio e Noemi Letizia, la ragazza di Casoria. A chi le domanda cosa pensi delle attenzioni che suo padre ha avuto nei confronti di Noemi Letizia risponde: «Mi ha stupito. È una dimensione che non ha mai fatto parte del mio quotidiano. La mia storia - afferma - è quella di una ragazza che ha vissuto la sua giovinezza in modo sereno e normale. Non ho mai frequentato uomini anziani. Sono legami psicologici di cui non ho esperienza». Ma non solo. Aggiunge Barbara Berlusconi: «Non credo che un uomo politico possa permettersi la distinzione tra vita pubblica e vita privata».

sabato 1 agosto 2009

L'associazione Femen: proteste simboliche e campagne choc per scoraggiare i turisti
«L'Ucraina non è il bordello dell'Europa»
Una studentessa su otto si prostituisce. E l'Aids è a livelli record. Ma ora c'è chi si ribella

(Il Corriere della Sera)